giovedì 4 giugno 2020

La verità rende liberi STEP#22

PRIMA PUNTATA:
Dario Randol è un commentatore radiofonico da più di dieci anni nella radio nazionale BBW.
Fin dal primo impatto che si ha con la giornata lavorativa di Randol ci si rende conto che la veritiera trasmissione di notizie non è il fine primo della BBW e del capo di Dario che sembra apportare modifiche a pressoché  tutte le notizie a favore di un impostazione propagandistica/indottrinante del governo in carica, spesso a discapito della verità.
Anche nel tragitto per tornare a casa da lavoro del protagonista gli slogan e i riferimenti al “Partito di Libertà e Resistenza”(PLR) di un certo Robert Dzugasvili sono evidenti , affiancando il governo sempre più a un regime totalitario in piena regola.
Una volta a casa, alla figura di presentatore radiofonico incarnata da Randol, si affiancano quella di padre di due gemelli e marito di Rea, sua moglie da oramai più di sei anni.

SECONDA PUNTATA:
La giornata di Dario sembra cominciare come tutte la altre, si alza, si fa la barba, beve il suo caffè e esce di casa alle 8.15 dirigendosi al lavoro.
Una volta alla radio, arrivato il momento di parcheggiare, il protagonista si rende conto che il suo posto è già occupato da una berlina nera e la giovane ragazza appoggiata al cofano di quest’ultima sembra aspettare qualcuno.
Randol, parcheggiato alla bell’ e meglio, raggiunge la ragazza che si scopre essere l’avventura di una notte risalente a quasi sei mesi prima. Quest’ultima rivela di avere fatto degli esami e di essere risultata siero positiva, alla notizia, Dario, visibilmente scosso, si dirige a passo spedito verso il suo ufficio senza degnare neanche di un saluto la ragazza che rimane lì incredula.
Alcune ore dopo, quella stessa mattina, al momento di andare “on air”, Randol sembra sparito, risulta aver infatti abbandonato da pochi istanti il parcheggio dell’edificio a bordo del su suv in direzione dell’ospedale più vicino con la volontà di stabilire se le parole della giovane ragazza dell’incontro di poche ore prima avessero delle conseguenze.
Una volta lasciato l’ospedale si dirige verso casa e si siede sulla sua poltrona in attesa della chiamata del suo capo non certo felice che l’anchorman di uno dei suoi canali l’abbia abbandonato senza spiegazione.
Conclusa la telefona, Randol viene pervaso da un’incredibile stanchezza e decide di andare a letto nonostante fossero passate da poco le 5 del pomeriggio. Il protagonista si sveglia verso le nove e mezza di sera e, pensando che la causa sia il rientro a casa di sua moglie, decidere di alzarsi. Alzatosi si rende però conto che lo schermo del suo telefono è acceso e che, con ogni probabilità, la causa del suo destarsi è proprio il messaggio che lampeggia sullo schermo di quest’ultimo.
E’ l’ospedale, sono i risultati dei test, Dario si rende conto che la sua vita sarebbe cambiata, è risultato positivo all’Human Immunodeficiency Virus.

TERZA PUNTATA:
Randol si alza dopo una notte pressoché in bianco dopo l’aver appreso la sua sieropositività e dopo aver trangugiato, data la sua carenza di ore di sonno, due caffè, si dirige al lavoro come tutti i giorni.
Dario sa bene che il regime del PLR considera l’HIV una malattia “da omosessuali” e per questo non autorizza le cure di quest’ultima, condannando i sieropositivi a morte certa.
Questa funesta prospettiva non sembra aver cambiato di molto Randol, arrivato però al lavoro si rende conto che gran parte di ciò in cui consisteva il suo lavoro e che per anni non gli aveva suscitato alcun dubbio, ora sembrava nausearlo abbondantemente.
Tutta la fallace e propagandistica verità che per anni aveva trasmesso dietro al suo microfono ora gravava sulle sue spalle, tutte le ore passate nella sede della BBW a plasmare notizie che rispecchiavano ben poco la realtà sembravano tempo sprecato e la consapevolezza di non voler esaurire in quel modo le sue ultime settimane, forse mesi, inizia a delinearsi nella sua mente.
Questa sua volontà di usare il tempo che gli rimane come spada redentrice di una vita all’insegna della verità guidata, fatica a trovare sbocchi pratici. L’ispirazione sembra arrivargli alla conclusione del suo servizio serale. Prima di andare a casa Dario passa al magazzino, a quell’ora incustodito, per sottrarre tutta l’attrezzatura che è in grado di trasportare e mettere nel retro dalla sua macchina. Il peso della vita trascorsa alla BBW non è l’unico macigno che grava sulle spalle di Randol, anche l’immagine della ragazza continua a fargli visita e il tradimento appare sempre più come una strada senza uscita.
Ciò in aggiunta al non volere che il peso della malattia gravi sulle spalle della sua famiglia porta il protagonista a compiere un gesto avventato. Arrivato a casa prepara in fretta e furia una valigia con le sue cose e dopo aver lasciato un biglietto a Rea e ai bambini, lascia la casa con il baule pieno di attrezzatura radiofonica, in direzione delle montagne.
Dario ferma la macchina dopo ore nello spazio davanti a una baita, che dopo l’entrata del protagonista, risulta essere di proprietà del nonno.
L’ispirazione di Randol era nata dalla presa di coscienza del fatto che il monopolio delle frequenze radio instaurato dal PLR aveva numerose lacune che potevano essere sfruttate per trasmettere da chiunque sapesse come muoversi. L’esperienza alla BBW aveva fornito a Dario questa abilità.

Una volta sistemata la strumentazione il protagonista si inserisce nelle frequenze della stazione radio che era stata la sua seconda casa negli ultimi anni, con la volontà di trasmettere un qualcosa che non si vedeva su quelle frequenze oramai da molto tempo, la verità.


I nomi:

Dario Randol: Protagonista (anagramma di "Radio Londra")
BBW: canale radio utilizzato dal governo (totalitario) in carica come mezzo di indottrinamento e                   sede lavorativa del protagonista (sigla riconducibile a "Big Brother is Watching you" di                       George Orwell)

Robert Dzugasvili : leader del PLR e del regime totalitario instaurato da quest'ultimo [Robert: da                                         RoBerTo, nome associato all'asse Roma-Berlino-Tokio /// Dzugasvili: Stalin                                         (Iosif Vissarionovic Dzugasvili)]

















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