Eutidemo (Platone)
SOCRATE: Quale diresti che sia il suo risultato? Come, ad esempio, se ti chiedessi quale risultato offre l'arte medica, che dirige tutto ciò che dirige, non risponderesti la salute?
SOCRATE: Quale diresti che sia il suo risultato? Come, ad esempio, se ti chiedessi quale risultato offre l'arte medica, che dirige tutto ciò che dirige, non risponderesti la salute?
CRITONE: Sì .
SOCRATE: Che cosa produce la vostra arte, l'agricoltura, che governa tutto ciò che governa? Non risponderesti
che ci offre il nutrimento che si ricava dalla terra?
CRITONE: Sì .
SOCRATE: Che cosa produce l'arte di regnare, che comanda su tutto ciò su cui comanda? Forse non sei
assolutamente in grado di rispondere.
CRITONE: No, per Zeus, o Socrate.
SOCRATE: Neppure noi, o Critone. Ma almeno sai che, se è quella che noi cerchiamo, deve essere utile.
CRITONE: Certamente.
SOCRATE: Allora bisogna che essa ci trasmetta qualche bene.
CRITONE: è necessario, o Socrate.
SOCRATE: Ma io e Clinia avevamo reciprocamente ammesso che un bene non è nient'altro che una determinata
scienza.
CRITONE: Sì , dicevi così .
SOCRATE: Allora gli altri risultati che si potrebbero attribuire alla politica - e questi potrebbero essere molti come,
ad esempio, rendere ricchi, liberi e concordi i cittadini - tutti questi ci sembrarono né cattivi né buoni, ma ci sarebbe
stato bisogno che la politica rendesse sapienti e comunicasse una scienza, se questa doveva essere quella che giovava e
rendeva felici.
CRITONE: è così . Allora, almeno, questo era stato ammesso da voi, stando a come tu hai riferito i vostri discorsi.
SOCRATE: L'arte di regnare rende forse sapienti e buoni gli uomini?
CRITONE: Che cosa lo impedisce, o Socrate?
SOCRATE: Ma rende buoni tutti e in tutto? Ed è questa che trasmette ogni scienza, quella del calzolaio, quella del
falegname e tutte le altre?
SOCRATE: Ma allora quale scienza trasmette? Che uso ne faremo?
Bisogna, infatti, che essa non sia artefice di nessun risultato né cattivo, né buono, e che non trasmetta nessun'altra
scienza se non se stessa. Diciamo, dunque, quale sia mai questa scienza e quale uso ne faremo. Vuoi che affermiamo, o
Critone, che sia quella per mezzo della quale renderemo buoni gli altri?
CRITONE: Certamente.
SOCRATE: Ed essi in che cosa saranno buoni per noi e in che cosa saranno utili? O dobbiamo ancora dire che
renderanno altri buoni e quegli altri a loro volta buoni altri? Ma in che cosa mai siano buoni non ci appare affatto,
poiché abbiamo disprezzato i risultati attribuiti alla politica, mentre si realizza proprio il detto «Corinto, figlio di Zeus», e, come dicevo, siamo lontani allo stesso modo o ancora di più dal sapere quale sia mai quella scienza che ci
renderà felici.
CRITONE: Sì , per Zeus, o Socrate, giungeste ad una grande aporia, a quanto pare.
In questo stralcio Socrate discute con suo interlocutore di quali siano i parametri perchè un'arte sia considerata utile, trattando in modo particolare l'arte di governare contrapponendola alle altre arti.
Uno dei parametri, se così si possono chiamare, è che un'arte debba trasmettere del bene. A tal proposito Socrate incalza Critone con domande insistenti al fin di determinare cosa trasmetta di positivo l'arte di regnare che sembra di primo acchito priva di questa caratteristica.
In questo stralcio Socrate discute con suo interlocutore di quali siano i parametri perchè un'arte sia considerata utile, trattando in modo particolare l'arte di governare contrapponendola alle altre arti.
Uno dei parametri, se così si possono chiamare, è che un'arte debba trasmettere del bene. A tal proposito Socrate incalza Critone con domande insistenti al fin di determinare cosa trasmetta di positivo l'arte di regnare che sembra di primo acchito priva di questa caratteristica.
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